Ogni bambino, fin dai primi anni di vita, si trova immerso in un mondo emotivo complesso e spesso difficile da decifrare. Tristezza, rabbia, gioia o paura non sono soltanto reazioni momentanee: rappresentano segnali preziosi che raccontano ciò che il piccolo sta vivendo dentro di sé. Quando l’adulto si ferma ad ascoltare e a riconoscere queste emozioni, compie un atto educativo di enorme valore: offre al bambino la possibilità di sentirsi compreso e accettato, senza dover “correggere” ciò che prova.
Emozioni: non ostacoli, ma strumenti di crescita

Spesso si tende a pensare alle emozioni come a qualcosa da gestire in fretta o da tenere sotto controllo. In realtà, esse sono parte integrante del nostro funzionamento psichico e relazionale. Nei bambini, le emozioni svolgono la funzione di bussola interiore: orientano il comportamento, influenzano la percezione della realtà e guidano le prime relazioni con gli altri. Per questo è importante che i genitori aiutino i figli a riconoscerle e a dar loro un nome: un processo che prende il nome di alfabetizzazione emotiva e che diventa la base per lo sviluppo della consapevolezza e dell’autostima.
Validare non significa “giustificare”
Accogliere le emozioni non vuol dire approvare qualsiasi comportamento. La differenza è sottile ma fondamentale: provare rabbia è sempre legittimo, ma non per questo è accettabile colpire un compagno o urlare contro un genitore. Validare significa dire: “Capisco come ti senti” e, nello stesso tempo, guidare verso un comportamento più adeguato. In questo modo il bambino impara che ciò che prova ha valore, ma anche che esistono modi diversi e più costruttivi per esprimerlo.
Educare con empatia: un investimento per il futuro

Ogni volta che un genitore, un insegnante, riconosce l’emozione del proprio figlio o alunno/a, costruisce un mattone nella sua storia emotiva. Un bambino/a che si sente compreso svilupperà maggiore fiducia in sé, saprà regolare le proprie emozioni e crescerà con la capacità di costruire relazioni sane. Educare alle emozioni è insegnare a stare nel mondo. E a volte basta una frase sussurrata: quello che provi ha valore, e io ti cammino accanto.
Chiara Porati – Psicologa e Psicoterapeuta