La discalculia è un disturbo specifico dell’apprendimento che riguarda la difficoltà nel comprendere e usare i numeri.
Non significa “non essere portati per la matematica” o “non impegnarsi abbastanza”: la discalculia ha una base neurobiologica, cioè nasce da un diverso modo in cui il cervello elabora le informazioni numeriche.
Come si manifesta nella vita di tutti i giorni
Un bambino con discalculia può vivere la matematica con ansia, frustrazione e senso di inadeguatezza.
Alcuni segnali che possono far sospettare una difficoltà sono:
- difficoltà nel contare in avanti e all’indietro;
- lentezza nei compiti a casa di matematica;
- errori frequenti nella scrittura di numeri (come scrivere 6 invece di 9 o 1008 invece di 108);
- difficoltà a stimare quantità o orari (“quanto manca”, “quanti minuti ci vogliono”);
Col tempo, queste difficoltà possono portare a bassa autostima o paura della matematica, soprattutto se il bambino si sente “meno bravo” degli altri.
Come viene fatta la diagnosi
La diagnosi di discalculia viene effettuata da un’equipe autorizzata dopo una valutazione accurata.
Si usano test specifici per capire in quali aree ci sono difficoltà e per escludere che ci siano altri problemi (visivi, uditivi, cognitivi). La discalculia può essere diagnosticata solo con un Quoziente Intellettivo nella norma, in assenza di deficit sensoriali e in presenza di cadute significative alle prove di matematica somministrate.
La diagnosi si può fare dopo il terzo anno della scuola primaria, quando le abilità di calcolo dovrebbero essere ormai consolidate.
Come si può aiutare un bambino con discalculia
Nonostante la diagnosi sia possibile solo a partire dal termine del terzo anno di scuola primaria, è possibile svolgere un trattamento logopedico già dal primo anno, con bambini che hanno difficoltà a comprendere il funzionamento dei numeri, in quanto le lacune presenti potrebbero essere colmate e quindi non derivanti da un Disturbo Specifico dell’Apprendimento della matematica. In seguito alla diagnosi il trattamento logopedico si svolge con l’obiettivo di potenziare le abilità deficitarie, partendo dalle basi più importanti come la stima delle quantità e la comprensione del meccanismo delle unità e delle decine, fino a fornire al bambino delle strategie di calcolo a mente funzionali.
Possono infine essere messi in atto degli aiuti nel contesto scolastico. Questi aiuti permettono al bambino di seguire la programmazione scolastica allo stesso modo dei compagni. Parliamo dunque di strumenti compensativi e strumenti dispensativi.
Strumenti compensativi

Sono strumenti che supportano attivamente l’apprendimento:
- calcolatrice, tavola pitagorica o tabelle delle formule;
- linea dei numeri e regoli colorati per visualizzare i concetti;
- mappe e schemi che aiutano a ricordare le procedure;
software educativi e app che rendono la matematica più visiva e interattiva.
Strumenti dispensativi

Sono “aiuti” che permettono al bambino di non affaticarsi a causa delle sue difficoltà specifiche.
Ad esempio:
- permettere di non eseguire calcoli a mente o memorizzare tabelline;
- avere più tempo per svolgere i compiti o le verifiche;
- ridurre il numero di esercizi;
- essere valutato più sul ragionamento che sulla velocità o sulla correttezza del calcolo.
Dott. Denny Rizzitelli – Logopedista